Contrariamente a quanto si pensi, i pazienti ricoverati in terapia intensiva non sono sempre addormentati o privi di coscienza; il fatto di essere attaccati a macchinari spesso impedisce loro di muoversi liberamente e – soprattutto – di comunicare sia con il personale medico sia con i familiari.
Questa condizione causa frustrazione e angoscia che, insieme all’esperienza in sé della degenza, può portare a sviluppare sindromi come il disturbo da stress post traumatico (PTSD), con ricadute anche sui familiari.
Una risposta a tutto questo è la Comunicazione Alternativa e Aumentativa (CAA), una serie di approcci che mirano a comunicare attraverso metodi alternativi e potenziati. Proprio in questo settore nasce, nel 2021, la startup Dico Technologies.
Questa realtà, infatti, ha sviluppato DICo® 1000, un dispositivo già disponibile in commercio per “dare voce” ai pazienti temporaneamente impossibilitati a comunicare, come quelli in terapia intensiva intubati o tracheostomizzati. Grazie a sensori wireless indossabili collegati a un tablet con un’interfaccia software dedicata, i movimenti consentiti al paziente vengono trasformati in lettere, parole, frasi, disegni e risposte, permettendogli quindi di esprimersi.

Da febbraio 2023, Dico Technologies è entrata a far parte del network di Bio4Dreams.