Sbrex: smart pen e intelligenza artificiale contro la disgrafia

19 September 2022
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    La startup Sbrex sta sviluppando un ecosistema hardware-software per il riconoscimento tempestivo e la gestione mirata della disgrafia.

    I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono disturbi nel neurosviluppo che riguardano le capacità di lettura, scrittura e di calcolo. Ne sono appunto esempio la dislessia, la disgrafia, la discalculia e la disortografia.

    I DSA sono stati riconosciuti ufficialmente dal Governo Italiano con la legge 170/2010 e il Ministero dell’Istruzione da allora collabora assiduamente con logopedisti e specialisti per redigere linee guida di intervento sempre più efficaci per il loro riconoscimento e una loro corretta gestione.

    Questi disturbi si rilevano principalmente nelle scuole primarie e secondarie e solo nel 2018/2019 hanno riguardato quasi 300mila studenti e i casi sono in continuo aumento. Infatti, la percentuale di alunni con DSA è aumentata del 444% (dal 2010/11 al 2018/19).1

    Eppure, malgrado gli sforzi, ancora oggi i disturbi specifici dell’apprendimento restano di non semplice gestione: ci sono difficoltà nella loro identificazione e diagnosi precoce, nell’attuazione di programmi preventivi e nel monitoraggio dei piani riabilitativi.

    Sbrex, soluzioni informatiche a scopo benefit

    Queste sfide sono state colte da Sbrex, startup e Società Benefit nata nel 2021.

    La realtà integra la propria expertise nello sviluppo software con il mondo della ricerca scientifica per risolvere problemi socioassistenziali e socioeconomici.

    Tra i suoi primi progetti c’è lo sviluppo di una soluzione per la gestione di disturbi specifici dell’apprendimento.

    iTablet: AI e machine learning contro la disgrafia

    Sbrex sta infatti sviluppando iTablet, un ecosistema hardware-software per la gestione della disgrafia, un DSA ancora sottovalutato ma in costante crescita.

    Come funziona

    Nello specifico, la scrittura degli studenti viene registrata tramite penne smart, tablet o tavolette grafiche. Poi, un software supportato dal Comune di Milano permette ad algoritmi di intelligenza artificiale (AI) di analizzare e valutare la grafia.

    Per le analisi, gli algoritmi considerano sia dati scientifici preesistenti sulle disgrafie, sia nuovi dati appresi dal sistema tramite machine learning (ML).

    Infine, un portale rivolto agli operatori sanitari (logopedisti e neuropsichiatri infantili) restituisce i risultati, fornendo loro il supporto necessario per effettuare valutazioni precise e tempestive del disturbo.

    Inoltre, l’integrazione con applicazioni per insegnanti e famiglie permette di monitorare i progressi dello studente, sia nel percorso riabilitativo sia nella didattica e nelle attività quotidiane.

    L’insieme di queste caratteristiche rende iTablet una soluzione a 360° per la gestione della disgrafia unica nel suo genere.

    Stato dell’arte

    La startup ha creato una rete di clinici per avviare uno studio multicentrico su Lombardia, Piemonte e Veneto finalizzato a testare il portale e le applicazioni di iTablet e validarne le funzionalità di supporto alle decisioni cliniche (Decision support system) inerenti la valutazione e gestione delle disgrafie.

    “iTablet sfrutta le tecnologie moderne, incluse quelle che hanno concorso a farci abbandonare la scrittura a mano libera, per riscoprire la scrittura stessa e la sua importanza come strumento di educazione e di benessere. Insomma, è molto più di un semplice progetto per contrastare la disgrafia, è un ritorno al futuro nella scrittura!”

    Pierluigi D’Antrassi, CEO, Sbrex

    1 I principali dati relativi agli alunni con DSA anno scolastico 2018/2019. Ministero dell’Istruzione, 2020.

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