
Urban Center di Trieste
La struttura che ospita l’Urban Center nasce come magazzino per il sale, caduto poi in disuso fino agli anni ’50, quando l’edificio prende la sua forma attuale con la demolizione parziale della struttura e la costruzione di tre piani di uffici.
I fondi europei hanno poi permesso di riqualificare l’edificio e avviare un progetto che mette insieme imprese dei settori industriali più innovativi, quali BioHighTech e HighTech, con l’obiettivo di stimolare l’imprenditorialità giovanile e favorire la contaminazione tra imprese, ricerca e cittadinanza.
POR FESR
Il progetto e il bando di gara
L’idea progettuale fa parte di un percorso pluridecennale capace di trasformare l’intera città di Trieste – Capitale Europea della Scienza 2020 – in un punto di riferimento dell’innovazione, nazionale e internazionale, nel quale l’Urban Center ha una posizione di assoluta centralità.
In questo senso il Comune ha avviato un progetto da 4,5 milioni di euro (Programma POR FESR 2014-2020) per riqualificare l’area e indetto un bando di gara da 1 milione di euro per la gestione dell’Urban Center.



Il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) composto da Bio4Dreams (capofila), Biovalley Group, Polo Tecnologico Alto Adriatico e RnBGate, si è aggiudicato il bando.
L'hub di innovazione nel cuore di Trieste
Il progetto di gestione e animazione, presentato dal RTI aggiudicatario, che ha ricevuto anche l’endorsement entusiastico di 39 enti locali, nazionali e internazionali, realizza pienamente la visione progettuale del Comune, contando sulla capacità sinergica dei membri del RTI di supportare le fasi riguardanti la creazione, lo sviluppo e la valorizzazione dell’ecosistema della ricerca e della finanza al servizio delle startup e imprese innovative per creare nuovo valore sul territorio.
In linea con l’idea del Comune di Trieste, le attività dell’Urban Center saranno suddivise sui tre piani dell’edificio: al piano terra il Fab Lab, pensato per mettere a disposizione e alla portata di tutti tecnologie di fabbricazione innovative; al primo piano l’attività di contaminazione funzionale, luogo d’incontro delle idee di ricercatori e startupper con il mondo dell’innovazione; al secondo piano le attività direzionali, con spazi dove startup e spin-off nei settori BioHighTech e HighTech possono trovare “casa”, svilupparsi e consolidarsi.

FabLab

Contaminazione funzionale
